COMPRENDERE IL TERRITORIO:

studio ed esperienza diretta per conoscere a fondo il vino italiano

Proseguiamo la descrizione delle sei macro aree che costituiscono la nervatura didattica del primo corso attivato dall’Alta Scuola Veronelli, “Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano”. Partirà a maggio. Ancora aperte le iscrizioni.

Cos’è un territorio? E da cosa è caratterizzato il territorio italiano? Dovremmo cominciare con il dire che, nel nostro paese, è obbligatorio declinare il sostantivo al plurale. La penisola è un coacervo di territori, ognuno di diverse dimensioni e notorietà, ma tutti con un proprio Dna preciso, che è originato anche, in gran parte dei casi, dagli scambi con i territori circostanti.

Il territorio corrisponde a una regione geografica. Ma è anche un’estensione circoscritta entro confini delimitati, soggetta a una determinata giurisdizione. In etologia, infine è l’area nella quale singoli individui o gruppi di animali svolgono la maggior parte delle loro attività, compresa la ricerca del cibo.

“Territorio” è un lemma molteplice, che naturalmente ha anche un’altra declinazione, quella a sfondo enologico: un territorio può essere riconoscibile per una tipologia di viticoltura, o per la produzione di alcuni vini. Il territorio delle Langhe, o dell’Etna o del Chianti. In questo caso l’elemento geografico si fonde con la dimensione attiva e produttiva dell’uomo, che insieme gli conferiscono un volto preciso.

E qui il territorio è già diventato paesaggio, ovvero quella forma che una determinata regione (o territorio) assume per la natura del suolo, per la vegetazione, per le opere edili o artistiche o per le opere agricole o viticole.

Unità e complessità, dunque, sono le caratteristiche del territorio e del paesaggio italiano.

Questa sezione del corso lo indagherà da vicino, offrendo, come è nell’indirizzo generale didattico dell’ASV, un approccio multidisciplinare che accompagnerà il corsista nell’approfondimento di elementi geografici, storici, geologici, architettonici, artistici, enologici e produttivi.

Qualche focus sul programma di questa sezione.

Annalisa Metta, che insegna Teoria e progetto di architettura del paesaggio per il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, racconterà proprio di queste trasformazioni che portano un territorio a divenire paesaggio, e di come quello stesso paesaggio resti aperto (forse a volte fin troppo) alle trasformazioni.

Giacomo Sartori, scrittore e agronomo, autore di romanzi, racconti, poesie e testi teatrali racconterà, con sguardo polivalente, alcuni tra i paesaggi e i suoli vitivinicoli italiani.

Tra le lezioni previste ricordiamo anche le “ Introduzioni d’autore” in cui gli ambienti che caratterizzano il paesaggio italiano come la pianura, la collina e la montagna verranno raccontati da sguardi molteplici, mettendo in luce si aspetti ambientali che storici, antropologici e artistici. Per la pianura, a titolo di esempio, la narrazione sarà affidata a Diego Rosa, arista poliedrico che ha organizzato vari eventi artistici tra cui, negli anni Novanta, la rassegna “Trame e orditi”un compendio dedicato alle arti visive nella zona della Bassa padana tra Reggio, Mantova, Parma e Modena.

Parlando di paesaggio e di differenti caratteristiche dei luoghi, e associando a questi il mondo del vino declinato localmente, diventa essenziale affiancare allo studio una diretta e concreta conoscenza.

La volontà di tenere al centro l’esperienza vissuta è essenziale nell’impostazione didattica dell’ASV.

E infatti questo importante modulo è sostanziato da tre momenti esperienziali ovvero tre uscite didattiche in cui i corsisti passeranno due giorni presso tre dei più significativi territori di produzione enologica del nostro paese, selezionati tenendo presente le coordinate Nord, Centro e Sud.

Immagine: Particolare da Mario Schifano, Grande particolare di paesaggio italiano a colori, 1963