CULTURA GASTRONOMICA

conoscenze e competenze essenziali per comunicare l'eccellenza

 

 

 

"Cultura gastronomica" è una delle aree tematiche sviluppate all’interno di "Camminare le vigne ", primo corso proposto dall'Alta Scuola Veronelli


Il focus centrale del primo anno di attività didattica dell’ASV sarà un’analisi attenta del mondo del vino italiano.

La visione offerta ai corsisti verrà integrata con ampie incursioni nei territori della cultura materiale, a partire da una delle sue branche più importanti: la cultura gastronomica.

Cosa intendiamo per “cultura gastronomica”?

Per comprendere il significato profondo di questa allocuzione dobbiamo tornare alle sue origini. L’etimologia di “gastronomia” ci riporta al greco: gastrós ‘stomaco, ventre’ e nomía ‘norma, legge’. Sembrerebbe dunque, fermandosi al senso letterale, che la gastronomia si limiti a prescrivere ciò che si debba - o non si debba- mangiare e bere. La sua evoluzione racconta tuttavia che questa disciplina, le cui idee e prassi nascono, secondo molti studiosi, in Italia durante il Rinascimento, abbraccia un campo decisamente maggiore.

Per descriverlo basterà qui limitarsi a ricordare quella che è considerata un’opera fondamentale per l’evoluzione del pensiero gastronomico: “La physiologie du goût” (1833) di Jean Anthelme Brillat-Savarin. Quest’ultima costituisce, secondo l’Enciclopedia Treccani “una sorta di statuto scientifico della gastronomia, intesa come ‘conoscenza ragionata’ di tutto ciò che ha rapporto con l’alimentazione dell’uomo”: ed eccoci, dunque, alla completa definizione del lemma “gastronomia”.

Se qui siamo giunti, l’opera deve essere completata, agganciando saldamente la gastronomia alla cultura dalla quale, a ben guardare, è quasi impossibile scinderla poichè l’una e l’altra viaggiano di pari passo, richiamandosi e modificandosi a vicenda.

Caterina De’ Medici prende regale marito in Francia. Con lei, in quell’epoca, viaggiano la poesia italiana, la musica rinascimentale e il cibreo, piatto toscano archetipico, “semplice e delicato” secondo l’Artusi di cui la nobile fiorentina era golosissima e che, allora, fece impazzire le corti d’Oltralpe.
L’armonica ponderata semplicità di quel piatto (uova diluite nel brodo, qualche cipolla, salvia, creste e bargigli di gallo, cuori e fegatini di pollo) è il riflesso o, meglio, una materiale interpretazione dello stile rinascimentale, ovvero di quel clima culturale che aveva generato le stanze del Poliziano (che nacque a Montepulciano, non d’Abruzzo ma di Valdichiana), fine grecista e grande poeta neo classico fedele ai Medici alla cui corte era divenuto amico fraterno del filosofo e umanista Pico della Mirandola.

Cucina, filosofia, poesia costituiscono un continuum di elementi e di rimandi che contribuiscono a rendere multiforme la visione di un luogo, un tempo, una società.

Abbiamo voluto utilizzare questa divagazione, una delle innumerevoli possibili, per esemplificare il senso dell’area tematica “cultura gastronomica": le possibili e infinite connessioni tra gastronomia e cultura costituiscono una chiave di lettura storica, antropologica e materiale irrinunciabile.

Non è possibile conoscere o comunicare efficacemente un vino o un altro prodotto di eccellenza prescindendo da questa lettura, da questi elementi, da queste competenze.

Ecco perchè questi insegnamenti avranno un posto di rilievo nell’iter formativo del corso “Camminare le vigne” ed ecco perchè docenti di alto profilo guideranno questo viaggio nella cultura gastronomica, a partire da cinque temi selezionati per il percorso didattico di quest’anno:

Fondamenti di gastronomia e Sociologia degli atti alimentari 
(Alberto Capatti, storico della gastronomia)

Mangiare e bere nell’arte italiana 
(Renata Codello, Architetto e storica dell’arte)

Grafica e design della tavola 
(Aldo Colonetti architetto e filosofo; Giacomo Bersanetti, designer)

Il pensiero di Luigi Veronelli
(Arturo Rota, Archivio Luigi Veronelli)

Nell’area tematica "Cultura gastronomica" sono inoltre comprese due lezioni dedicate a “Le stanze del vetro”  un' iniziativa culturale di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per promuovere lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento e contemporanea.

 Immagine: Nel Giardino di Daniel Spoerri